Le fave e il mais hanno sempre mantenuto la loro nobiltà di pietanze senza pretese, utili un tempo e ricercati oggi; hanno l’orgoglio di avere contribuito alla sopravvivenza di molte famiglie e di resistere nel tempo continuando ad onorare, ora, tavole più abbondantemente imbandite.
Essi sono entrati a far parte della tradizione alimentare delle nostre campagne in un periodo di grande povertà, quando c’era poco altro da mangiare ed avere a disposizione dei cibi così semplici e poveri era pur sempre una fortuna che salvava dalla fame chi doveva crescere e chi era costretto a lavorare con grande fatica una terra avara.
I nuclei familiari erano un tempo numerosi con tanti figli da sfamare, ma le braccia per lavorare quella terra così avara non bastavano mai. Colazione, pranzo e cena erano scadenze obbligate della giornata e, per piccoli e grandi, da rispettare in un modo o in un altro. Le fave e la polenta erano la soluzione. Non mancavano mai. Spesso c’erano solo quelli.
Carlo Mascitelli - Marco Mascitelli
FAVE E MAIS nella cucina contadina
Presentazione di Lucio Rocco Pellegrini
Edizione Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-098-6]
Pagg. 128 - € 10,00
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